La comunicazione e la Rete: la rivoluzione antropologica si chiama Google
Il primo click 30 anni fa nella città di Pisa.
Era la fine del mese di aprile all’Istituto Cnuce del Cnr.
Pisa, quarta città d’Europa.
L’Italia apriva la porta all’era della tecnologia.
Il segnale viaggiò attraverso la stazione di Telespazio al Fucino (L’Aquila) e da lì al satellite Intelsat collegato a Roaring Creek in Pennsylvania.
Andata e ritorno.
Da quel momento, in poi, una rivoluzione globale ha preso piede.
Inarrestabile.
Improvvisa, disarmante, prepotente.
Uno sconvolgimento che ha solleticato le curiosità di tutti e ha favorito l’apprendimento e l’acquisizione di nuovi strumenti.
Elisabetta Tola, esperta di giornalismo nativo-digitale e media training di Google News Lab (divisione di Google all’interno del quale un gruppo di professionisti lavorano a supporto dei giornalisti) parla di come Google Search ha cambiato il mondo e il modo di pensare, lavorare. “Nel 1998 nacque Google Search – spiega – che non è solo ed esclusivamente un motore di ricerca. Negli anni si è diversificato diventando tante cose. Oggi è una piattaforma multiforme che offre innumerevoli possibilità”.
Un cambiamento antropologico che ha trasformato la storia e le esigenze dell’uomo. Una rivoluzione gestita dall’individuo stesso che gli ha permesso di esplorare, gestire, nuove situazioni prima sconosciute. La rivoluzione digitale intrapresa da Google ha sancito nuove sfide rivestendosi, negli anni, di credibilità e fiducia da parte degli internauti.
Alcuni dati, sempre utili:
3 miliardi di ricerche al giorno;
432k video caricati quotidianamente su youtube;
972k numero di articoli diffusi ogni giorno.
Ricerca avanzata, dati pubblici, selezione per immagini e Google trends.
Tutto è ormai nelle nostre mani e nelle nostre menti.
Google ci conosce… mentre noi, poco alla volta, stiamo imparando a conoscere Google e i suoi molteplici strumenti di facile utilizzo.
Antonella Oliva,
Ufficio Stampa Medhiartis