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Vantaggi e limiti degli strumenti per la traduzione assistita

Cosa sono i CAT tools?

Tutti quelli che hanno a che fare con il mondo della traduzione conoscono molto bene quali siano le difficoltà che si possono incontrare. Chi, invece, non ha familiarità con questi argomenti e si sta chiedendo quali siano, deve tener presente che la complessità risiede nel tempo impiegato nella ricerca terminologica, nel dover effettuare continui controlli per evidenziare eventuali imprecisioni e nel mantenere una certa coerenza.

Nel caso di un freelance che non abbia acquistato alcuno strumento di traduzione assistita, in che modo potrebbe “tenere traccia” di quanto ha già tradotto, magari per lo stesso cliente e/o per prodotti similari?

Quali sono gli strumenti in grado di facilitare il lavoro?

I CAT tools sono software pensati come supporto alla trasposizione di documenti in Word, Power Point, Excel, InDesign, HTML e altri formati. Danno la possibilità di memorizzare singole parole o intere frasi. Dove vengono registrate? In una memoria di traduzione (TM, translation memory) che compara il testo di origine con le informazioni già presenti: in base al grado di corrispondenza il sistema ripropone soluzioni simili che l’interprete adatterà.

Oltre alle TM è possibile utilizzare anche dei database terminologici (TB, termbase), ovvero dei glossari che offrono suggerimenti per la traduzione dei termini tecnici presenti.

La sinonimia, molto apprezzata nei testi letterari, non facilita la comprensione in quelli più tecnici. La parola d’ordine, al contrario, è ripetitività. Senza un CAT tool si rischierebbe di dimenticare quale sia il termine da utilizzare (magari perché è quello preferito dal cliente, ndr) e di confondere l’utente che troverebbe due o più termini ad indicare lo stesso componente. Con gli strumenti di traduzione assistita, questo non accade: lo strumento segnala subito il termine prestabilito. Questo permette un grande risparmio di tempo e denaro, sia per il committente che per il traduttore. In presenza di contenuti molto simili tra loro basta inserire nuovi termini, apportare le modifiche necessarie ed il gioco è fatto. La sinergia tra TM e TB permette anche di ottenere l’uniformità linguistica e stilistica indispensabile in alcuni tipi di documento.

I CAT tool danno, inoltre, la possibilità di settare dei controlli automatici che possono riguardare molti parametri. In caso di “errore” tra testo sorgente e testo di arrivo il software genera messaggi per richiamare l’attenzione del traduttore. Sarà la sua esperienza a portarlo ad accettare, o meno, i suggerimenti. Questi i vantaggi.

Il crescente utilizzo dei tools ha, però, sollevato dubbi e perplessità, che ne evidenziano i limiti. Sono utili per tutti i testi o in alcuni casi bisogna lasciare spazio alla creatività?

Se da una parte molti professionisti si schierano a favore di un certo “automatismo“; dall’altra, gli scettici vedono tutto questo come una standardizzazione che azzererebbe le sfumature possibili. (Per approfondire, una riflessione da un forum).

L’innegabile aiuto che forniscono per i testi di natura tecnica non è altrettanto rilevante per altri tipi di elaborato. La traduzione letteraria, ad esempio, deve rendere comprensibile e apprezzabile uno scritto ad un popolo con lingua e cultura diverse, che il testo di origine potrebbe non rispecchiare.

In conclusione si può sostenere che tali strumenti siano da considerarsi in ogni caso un sostegno, e non un sostituto, all’intelligenza, all’esperienza e alla conoscenza del traduttore. La componente umana e culturale non può essere messa da parte.

 

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